CLOUD - "C’è un tempo per sorprendersi e un tempo per tornare coi piedi a terra, c’è un tempo per camminare e un tempo per fermarsi… c’è il tempo per il flusso e quello del deflusso.. Il vento sfiora la mia pelle e non conosco il tempo in cui danzo, ma so che non c’è tempo quando scelgo di espandere"
Avvolto in una foschia nebulosa “CLOUD” racconta del tempo sospeso, quello del pensiero, del ricordo, la riflessione impalpabile nell‘attimo in cui viene data la possibilità al tempo di fermarsi, per aprire lo sguardo all’ istante in cui compare un mondo inaspettato.
L’installazione scenografica della performance, attraverso l’uso di teli ed elastici si sviluppa come protagonista nello spazio e, oltre ad essere il legante coreografico e il supporto per il movimento danzato, diviene il luogo in cui lo spettatore viene avvolto e catapultato in un mondo onirico, sospeso tra il reale e il fluttuante. In una fitta ragnatela, simbolo del moto dei pensieri, il movimento si confonde, decide, sceglie, si fa ovattato, si tende, si aggancia a linee tese di percorsi, li segue, ci si avvolge, li lascia andare, si incastra, li saluta, li intraprende. Ad accompagnare la sospensione del tempo, la musica e i suoni seguono l’istante attraverso una ricerca improvvisativa e sperimentale.